Orgasmo vaginale e clitorideo: qual è la differenza?
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Confusione e false convinzioni: tutta colpa di Freud
Come raggiungono il piacere le donne? Qual è la differenza tra orgasmo vaginale e clitorideo? Per rispondere a queste domande occorre fare un piccolo salto nel tempo, precisamente alla fine del XIX secolo, quando il celebre psicoanalista austriaco Sigmund Freud iniziava a dedicarsi agli studi sull’isteria.
Nelle sue analisi, Freud restituiva valore al sesso vaginale e procreativo, rispondendo così allo storico dubbio se per procreare fosse necessario o meno il piacere della donna. Per Freud l’orgasmo vaginale era quello che raggiungeva la donna matura, mentre provare piacere mediante la stimolazione della clitoride era sintomo di immaturità sessuale.
Questa teoria, figlia della società e della cultura dell’epoca, ha influenzato e continua ad influenzare la concezione della sessualità femminile. Ancora oggi, infatti, tale convinzione può provocare problematiche nella vita intima delle donne. E non è il solo caso di considerazione, nata da idee errate del passato, che condiziona la sessualità delle donne di oggi. Basti pensare all’opinione comune che le donne abbiano meno voglia di fare sesso e siano meno eccitabili rispetto agli uomini. Ma tornando alla domanda iniziale, quale differenza c’è tra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo?
Qual è la differenza tra orgasmo vaginale e clitorideo?
Non c’è nessuna differenza tra i due modi di provare piacere e – in ogni caso – l’orgasmo è sempre clitorideo. Cosa significano queste due affermazioni? Per saperlo, facciamo prima un po’ di chiarezza. La clitoride è costituita da un’asta, da un glande, da lunghe radici e da dei bulbi vestibolari. È lunga circa 10 cm ed è il corrispettivo femminile del pene. Durante la gestazione, infatti, nel feto, le stesse cellule che nel maschio diventeranno pene, nella femmina formeranno la clitoride. Dunque, in una donna l’organo del piacere sessuale è unicamente la clitoride.
Tuttavia, nel corso della storia, non è stato semplice riconoscere la vera fonte del piacere femminile, questo perché i bulbi vestibolari della clitoride sono molto vicini, o meglio, si trovano a cavallo di quei pochi centimetri di vagina (2 o 3), ritenuti erroneamente responsabili dell’orgasmo femminile. Ecco dunque che appare più chiara la definizione di orgasmo cosiddetto vaginale che consiste nella stimolazione indiretta dei bulbi vestibolari della clitoride tramite la sollecitazione di quei primi centimetri di vagina. In ogni caso, come detto, si tratta sempre di un orgasmo clitorideo.
Orgasmo clitorideo: come raggiungerlo?
Quante sono le donne che raggiungono l’apice del piacere attraverso l’orgasmo vaginale? Le statistiche parlano di circa il 25%, ma la realtà è che solo il 5% o massimo il 10% delle donne prova orgasmi di questo tipo.
Infatti, la maggior parte delle donne raggiunge il piacere grazie ad una stimolazione diretta dell’asta e del glande della clitoride. L’orgasmo, in questo caso, viene provocato da una stimolazione manuale oppure esercitando una pressione sulla clitoride durante il rapporto penetrativo. È dunque sempre la clitoride, stimolata a dovere, a portare all’orgasmo.
Se quindi non ottieni l’orgasmo vaginale, sappi che non è un problema. Tieni a mente che pochissime donne raggiungono quel tipo di piacere, non preoccuparti e concentrati invece sulla stimolazione della clitoride che ti consentirà, come vedremo a breve, di godere di una piena e ricca sessualità.
Verso un’appagante e felice vita sessuale
Se leggendo il titolo di questo articolo, ti aspettavi qualche prezioso consiglio su come ottenere un orgasmo o l’altro, oppure se, raggiungendo facilmente il piacere attraverso la stimolazione della clitoride, speravi di capire come fare ad ottenere l’orgasmo vaginale, arrivati a questo punto, avrai capito che la sessualità non ha regole: ognuno raggiunge l’orgasmo in maniera del tutto unica e personale.
Ed il segreto per una vita sessuale felice e appagante consiste proprio nel comunicare e condividere con il partner questo modo singolare ed esclusivo di raggiungere il piacere. Infatti, parlando con il proprio compagno o compagna di come si riesce ad ottenere l’orgasmo sarà possibile trovare la giusta stimolazione e migliorare così l’intesa di coppia.
Rendere l’altro partecipe di quello che piace e di quello che piace meno, di come funziona il nostro corpo e di come vorremmo che fosse stimolato, favorisce la crescita della relazione. Il dialogo, infatti, non solo rafforza la coppia, ma allontana anche i silenzi e le incomprensioni che danneggiano e guastano il rapporto a due.
© Dott.ssa Giovanna Verde