Dipendenza affettiva: la paura di perdere l’altro
Contenuti
Paura dell’abbandono
Vi siete innamorati, ma trascorsi i primi momenti di serenità e complicità, tutto è cambiato e ora hai paura di perderlo? Tranquillità e affetto hanno lasciato il posto a tristezza e indifferenza, ma l’idea di lasciare il tuo partner è impensabile e preferisci vivere una relazione poco sana piuttosto che affrontare la separazione? Se hai risposto sì a queste domande, potresti soffrire di dipendenza affettiva. Come tutte le dipendenze, anche quella affettiva prevede un attaccamento a qualcosa da cui è difficile allontanarsi. In questo caso, si tratta di un legame tossico e morboso con il proprio partner. Pur di non perderlo, si è disposti a tutto, anche a sopportare un rapporto che non solo non arricchisce la vita di gioia e spensieratezza, ma la opprime con stress e dispiaceri.
Se credi di trovarti in questa situazione, non avere paura: ricordati che essere consapevoli della propria condizione è il primo e fondamentale step per uscire dalla dipendenza affettiva.
Dipendenza affettiva: un conflitto interiore
Chi soffre di dipendenza affettiva vive un conflitto interiore che può mettere a dura prova il proprio benessere psico-fisico. Da un lato emerge la difficoltà di rimanere in una relazione malsana, dall’altro la possibilità di lasciare il proprio partner, sentita però come qualcosa di terribile e quasi inconcepibile.
La scelta è sempre e inevitabilmente quella di proseguire e perseverare con la relazione, da cui ormai si dipende. Si predilige infatti continuare il rapporto, anche se disfunzionale, piuttosto che prendere in considerazione l’idea della separazione.
Se anche tu vivi questa condizione, sai bene cosa significhi il conflitto interiore della dipendenza affettiva. Mantenere invariata la situazione e non arrivare mai ad una decisione risolutiva può inizialmente confortare e dare sollievo. Lo spettro del distacco si può allontanare, ma alla lunga la salute, la serenità e la realizzazione personale possono risentirne notevolmente.
La paura di non avere più il partner accanto a sé
La dipendenza affettiva nasce dal timore di non avere più accanto il proprio partner: la vita da soli terrorizza e si ha paura dell’abbandono. Successivamente l’altro diventa indispensabile e si crede di non poter fare nulla senza di lui. Si arriva anche a tralasciare i propri sogni e le proprie necessità, pur di stare vicini al partner.
Ma è proprio dall’esame di questa ansia di perdere l’altro che inizia il percorso per uscire dalla dipendenza affettiva. Concentrandosi su di sé e riprendendo in mano la propria vita si può gradualmente giungere alla disintossicazione e quindi alla liberazione da una relazione dannosa e negativa.
Dipendenza affettiva: un legame a due
È importante ricordare che la dipendenza affettiva si sviluppa in una relazione e che quindi ad essere coinvolte sono due persone, entrambe spaventate dall’idea dell’abbandono e per questo incapaci di troncare il rapporto. Ciò alimenta un circolo vizioso fatto di sofferenze e paure che dà vita ad una dipendenza sempre più forte e tenace.
Ma perché vivere una relazione che fa star male, quando si potrebbe essere felici e appagati con un altro partner? La risposta sembrerebbe risalire all’infanzia. I primi anni di vita di chi soffre di dipendenza affettiva potrebbero infatti essere stati contrassegnati da mancanza di affetto, senso di insicurezza e inferiorità.
Spesso, inoltre, chi è colpito da questo disturbo sceglie partner problematici, fragili, inaccessibili, poco o per nulla disponibili, figure che possono ricordare quelle instabili e complicate dell’infanzia. L’obiettivo di chi soffre di dipendenza affettiva è quello di redimere e cambiare il proprio partner. Si genera così un pericoloso vortice di compiacimento nel ritenersi insuperabili salvatori degli altri che porta solo dolore e preoccupazioni.
Come uscire dalla dipendenza affettiva
Se sei arrivato a questo punto, ti starai chiedendo come fare a risolvere definitivamente la situazione ed uscire dalla dipendenza affettiva. Come interrompere una volta per tutte l’alternarsi di idee e di propositi che immancabilmente portano ad un nulla di fatto e ti lasciano un senso di delusione e frustrazione?
Vivere una relazione ricca di piaceri e soddisfazioni è possibile e il primo passo da compiere in questa direzione è quello di rivolgerti ad un terapista che saprà aiutarti, prima di tutto, a riconoscere la dipendenza e il conflitto che infuria dentro di te.
Come detto, poi, per superare il disturbo occorre focalizzarsi su di sé, ritrovando i propri bisogni e la propria indipendenza. Capire e accettare ciò che si è vissuto e ciò che ha causato tanta ansia e sofferenza rappresenta un punto cruciale per guarire dalla dipendenza affettiva.
In questa delicata fase di cambiamento non sei solo, il terapista ti accompagnerà in un cammino di crescita e maturazione che ti insegnerà a volerti bene, a riacquistare la fiducia in te stesso e a riprendere il pieno possesso delle tue decisioni e della tua vita.
© Dott.ssa Giovanna Verde